Ecco una simulazione rispetto a quanto dicevo ieri sul differente andamento tra Euribor e Eurirs nelle ultime due settimane.
Ho preso, per comodità, le due scadenze citate ieri, 23 settembre e 7 ottobre. Dopo l’intervento ultimo della BCE di abbassamento del Tus, questo margine potrebbe anche aumentare.
Nella prima tabella è stato preso a riferimento correttamente l’Eurirs a 20, 25 e 30 a seconda delle mensilità (rispettivamente 240, 300, 360).
Nella seconda tabella, invece, avendo fatto l’ipotesi di rata mensile, il parametro è in tutti e 3 i casi (240, 300, 360) è l’Euribor a 1 mese.
Sia per i tutti mutui a tasso fisso che per tutti quelli variabili ho considerato uno spread identico, pari all’1%, in modo da non influenzare il risultato.
Le considerazioni che emergono sono due:
1_ chi accende un mutuo a tasso fisso oggi risparmia in ogni caso rispetto a due settimane fa (dai 617 ai 1371 euro l’anno), mentre chi accende un mutuo a tasso variabile puro ha un aggravio maggiore (dai 230 ai 514 euro l’anno).
2_ credo sia la prima volta, e comunque è cosa assai rara, osservare come sia più conveniente oggi accendere un mutuo a tasso fisso, piuttosto che un mutuo a tasso variabile. Finora si diceva che il variabile era sempre stato più economico, tant’è che tantissime famiglie in questi ultimi anni sono andate dietro ai suggerimenti delle Banche. Adesso non è più nemmeno così. Basti pensare che su un mutuo di 100 mila euro a 20 anni lo scarto è di oltre 60 euro al mese, su un mutuo di 150 mila a 25 anni lo scarto sale a 101 euro, su un mutuo di 200 mila a 30 anni balza addirittura a 141 euro al mese.
Ciò vuol dire che scegliendo il fisso anziché il variabile, oltre a stare più tranquilli per tutta la vita, si ha anche un risparmio di interessi ingente, che nel caso per esempio di un mutuo di 200 mila euro a 30 anni è di 1.700 euro all’anno, che per 30 anni significano 51 mila euro!
Fate un po’ voi…