Per fare ripartire il settore edilizio, il Governo ha in cantiere un decreto che potenzia il bonus fiscale del 36% per le ristrutturazioni edilizie che passerebbe al 50%. La bozza del decreto incentivi per favorire gli interventi di risparmio energetico degli edifici e di ristrutturazione si compone di 20 articoli, voluti dal Ministero dello sviluppo economico, convinto che questa possa essere la strada per uscire dalla crisi che attanaglia le costruzioni.
Secondo l’articolato, sarebbero riproposte entrambe le agevolazioni fiscali: quella del 55% per il risparmio energetico e quella del 36% per le ristrutturazioni. Ma mentre le detrazioni del 55% per l’efficientamento energetico degli immobili sarebbe riproposto senza sostanziali modifiche, il bonus del 36% sugli interventi di ristrutturazione edilizia sarebbe potenziato, fino ad arrivare al 50% di sconto fiscale.
Non solo un aumento dell’aliquota. Anche il tetto massimo incentivabile subirebbe un incremento: dagli attuali 48.000 euro al doppio, 96.000 euro.
Dall’esame della bozza e della relazione tecnica di accompagnamento della proposta di decreto, emergono anche altre disposizioni che mirano a incentivare la ripresa del settore edilizio, non solo dal “lato” del privato cittadino, ma anche con norme a favore del mondo industriale e dei costruttori.
Decisamente innovativa è la proposta, contenuta nella bozza del decreto, di esentare al 100% le spese derivanti dagli interessi passivi pagati sui mutui per l’acquisto della prima casa (purché di valore non superire ai 200.000 euro).
Per ridare ossigeno al mercato immobiliare, reso asfittico in questi anni dal perdurare della crisi, sarebbe all’esame anche la norma che consentirebbe di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le imposte di registro per le compravendite immobiliari per un valore massimo di 200.000 euro. In questo caso lo sconto fiscale sarebbe pari alla detrazione totale dell’imposta lorda calcolata su un valore fino a 100.000 euro.
Tra le altre proposte, l’articolato contiene la previsione di esenzione IMU per un periodo di due anni per gli immobili adibiti a prime case con un valore inferiore ai 200.000 euro dichiarato all’atto del trasferimento. E tornerebbe, infine, anche l’esenzione dal pagamento della nuova IMU a favore dei costruttori per l’invenduto, per un periodo massimo di tre anni.
Fonte: www.ediltecnico.it