22 Novembre 2024

Questo secondo articolo continua con l’illustrare le corrette metodologie nella realizzazione di un isolamento sismico negli aspetti realizzativi e negli aspetti di gestione dell’edificio nel tempo.
Primo aspetto realizzativo, estremamente importante da chiarire, è il corretto dimensionamento dei giunti strutturali fra la struttura e il terreno circostante.

 Tali giunti hanno il compito di garantire libertà di movimento dell’edificio fino al massimo spostamento trasversale calcolato in progetto. Il secondo aspetto fondamentale include gli elementi di interfaccia, ovvero quelle strutture che fungono da collegamento tra edificio e terreno: passerelle d’accesso, scale, ascensori, tubazioni, cavi etc… permettendo l’accesso all’edificio delle persone e dei servizi.
Nella corretta realizzazione di questi elementi l’esperienza gioca un ruolo fondamentale. La maggior parte degli errori viene commessa proprio in fase realizzativa, risultando molto difficile da correggere per via degli elevati costi aggiuntivi.
Gli elementi di interfaccia devono essere realizzati tenendo conto che l’edificio deve potersi muovere sia in orizzontale sia in verticale anche di pochi centimetri. In alcuni casi è previsto che si tali elementi si danneggino,come nel caso delle coperture dei gap, mentre per gli altri è d’obbligo la corretta efficienza anche dopo il sisma, tipicamente le tubazioni dei fluidi, delle scale e degli ascensori. Le linee delle tubazioni dovranno essere in grado di assorbire gli spostamenti di progetto senza rompersi (questo è reso possibile attraverso tubazioni flessibili o giunti meccanici snodabili), mentre per gli ascensori e le scale si deve ricorrere al vincolo di queste o solo all’edificio o solo al terreno presentando all’estremità libera i gap necessari a permettere gli eventuali spostamenti.

Occorre successivamente prevedere che i gap siano liberi ed è bene adottare soluzioni che evitino il danneggiamento sia dei gap sia delle tubazioni non rilevanti per la sicurezza e sia delle eventuali protezioni per gli isolatori, che ricordiamo devono essere sempre protetti dalla luce nel caso di quelli elastomerici e dalla polvere nel caso di quelli a scorrimento. In entrambi i casi bisogna ricordare di salvaguardarli durante la costruzione e una volta completata l’opera occorre rimuovere tutte le protezioni e rimuovere le aste che provvedono a bloccarli per facilitarne il trasporto e la messa in opera. Il compito di controllare che  la messa in opera e la messa in esercizio sia corretta spetta al direttore dei lavori ma anche al tecnico collaudatore, non limitandosi solo a controllare l’adeguatezza degli isolatori ma anche la correttezza nell’installazione e la cura con cui questi vengono trattati.
Ricordiamo che il certificato di collaudo per questi edifici può essere rilasciato solo dopo il completamento della struttura  e l’installazione degli elementi prima menzionati e la verifica dell’adeguatezza delle soluzioni trovate.
Passiamo ora alla parte che è di diretto interesse dell’utilizzatore della struttura, una volta completati i lavori l’edificio ha bisogno di una corretta manutenzione che ne garantirà l’efficienza per l’intera vita. Andranno quindi, rilasciate delle istruzioni a chi gestirà l’edificio riguardanti l’ispezione, la manutenzione e la sostituzione degli isolatori sismici, delle loro protezioni, degli elementi d’interfaccia e delle protezioni dei gap. La normativa purtroppo non fa ancora riferimento a nessuna nota da rilasciare al gestore dell’edificio, ma la Protezione Civile unitamente al GLIS e ad un gruppo di lavoro sta iniziando a definire una norma a riguardo.
Ultima nota è che, finalmente si sta diffondendo la realizzazione di edifici isolati sismicamente anche in Italia e che il compito del GLIS ora è anche quello di vigilare la corretta applicazione delle norme denunciandone anche le inadempienze sia in relazione alla normativa sismica sia più in generale alla legge. Infatti se un terremoto in un edificio dotato di sistemi antisismici ne causa il danneggiamento a causa dell’inadeguatezza di questi o ad una loro non corretta realizzazione provocherebbe danni a tutto il settore antisismico mettendo in discussione le nuove tecniche, che sarebbero messe in dubbio anche dall’opinione pubblica che difficilmente potrebbe capire che il danneggiamento non è imputabile alla tecnica inadeguata ma piuttosto ad una cattiva o errata applicazione della stessa.

Ing. Sebastiano Bonin
Studio Tecnico Brera

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