24 Novembre 2024

Le future prospettive di riduzione dei consumi energetici sono il risultato di recentissimi sviluppi nel campo del risparmio energetico in edilizia. Finalmente il DPR n.59 del 2 Aprile 2009 in vigore dal 25 giugno 2009, ha definito i decreti attuativi del D.Lgs. 192/05 contenenti le indicazioni circa la prestazione energetica degli edifici nel regime transitorio.

I consumi nel riscaldamento degli edifici sono considerati i principali argomenti per il risparmio energetico, dati i consumi di combustibile e la relativa emissione di gas ad effetto serra da tenere in considerazione su edifici di nuova costruzione e su strutture già esistenti.
Non per ultimi, la climatizzazione estiva e l’apporto significativo dei consumi elettrici sempre più cospicui, indirizzano gli interventi verso una sostenibilità energetica e ambientale dei nuovi criteri costruttivi.
La legislatura d’interesse procede a più livelli:
Direttiva 2002/91/CE è in fase di aggiornamento per ottenere risultati più stringenti sul risparmio energetico in  ambito internazionale;
DPR n.59 e le indicazioni contenute nel Piano Casa a livello nazionale;
Le Regioni si stanno adeguando alla Direttiva Europea 2002/91/CE
I contenuti dei documenti/normativi in materia di contenimento dei consumi in regime invernale sono rappresentati dalla contemporanea attenzione a involucro e impianti. Un edificio di nuova costruzione, pensato per una riduzione di consumi, deve avere un corretto dimensionamento dell’impianto che vieti l’uso dello stesso in condizioni non ottimali, condizione che porta ad una riduzione di efficienza del sistema.
Gli aspetti più critici nella riduzione del fabbisogno energetico sono senza dubbio, quelli riferiti all’esistente, dove alla sostituzione degli infissi, all’isolamento dei sottotetti, cassonetti e spazi sotto finestra, bisogna affiancare un’accurata regolazione dell’impianto.
Regolazione che consiste nell’evitare un sovradimensionamento dell’impianto e allo stesso tempo nell’adozione si sistemi regolatori degli apparati di emissione; esempio ne è la riduzione del riscaldamento negli ambienti esposti alla radiazione solare durante le ore del giorno tramite sistemi di intercettazione del fluido sui corpi scaldanti (valvole termostatiche). In sostanza, quello che emerge, è la necessità sia per il nuovo che per l’esistente, di progettare un involucro edilizio in stretta sinergia con la progettazione dell’impianto, in modo da poter sfruttare al meglio, le potenzialità del controllo attivo e passivo delle condizioni climatiche interne, nel comune obiettivo di garantire il massimo comfort interno a fronte del minimo consumo di energia.
Il settore della riqualificazione dell’esistente, risulta avere in Italia, una percentuale del 50% sul patrimonio edilizio residenziale. Percentuale che stimola la ricerca di tecniche sempre più invasive per intervenire in quelle parti di impianto, quali distribuzione e regolazioni, difficilmente adeguabili, ma potenzialmente rilevanti per la determinazione del rendimento energetico globale.

Ing. Stefano Favale
Studio Tecnico Brera

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