Berlino, Londra e Parigi sono in cima alle preferenze di potenziali compratori di case, giovani e meno giovani. A sostenerlo è un recente approfondimento curato da Casa 24, il magazine de Il Sole 24 Ore, secondo cui sono le tre metropoli di cui sopra ad attrarre un volume di investimenti italiani sempre crescente.Berlino ha attratto il 2 per cento di tutti gli acquisti compiuti oltre confine dagli investitori italiani, forte di prezzi interessanti, elevato interesse per le opportunità concesse dalla zona e, oltre tutto, variabili socio economiche di principale appetibilità.
Di particolare rilevanza è anche Londra, che dopo le Olimpiadi recentemente concluse sta godendo di una scia lunga particolarmente positiva. Ne è conseguito che gli italiani hanno superato le fila russe per numero di compravendite effettuate nel corso del 2012. Qui i prezzi sono abbastanza elevati, ma le garanzie di rendimento nel medio termine sono assicurate.
Infine, ottime valutazioni anche a Parigi, con rendimenti buoni, pur in incremento minore rispetto agli ultimi anni.
Tra nazioni che stanno subendo gli effetti della bolla immobiliare (Spagna) e altre che invece sembrano aver evitato il peggio (Svizzera) c’è anche chi – nonostante un costo degli immobili in rinnovato e improvviso aumento – si domanda se il proprio real estate sia o meno a rischio.
Stando a quanto affermato da uno studio dell’istituto economico tedesco IW, tra il 2003 e il 2011 i prezzi delle case e degli appartamenti in Germania sono cresciuti mediamente del 10,5 per cento, con picchi in città molto gettonate come Amburgo, dove l’apprezzamento delle proprietà immobiliari abitative è stato pari al 31 per cento, e Berlino, dove invece la crescita media è stata pari al 39 per cento. La città più cara della Germania rimane comunque Monaco, con prezzo medio al metro quadrato pari a 4.200 euro.
Nonostante numeri in forte dinamismo, afferma comunque Iw, il mercato immobiliare tedesco sarebbe sano, sostenuto da una crescente domanda dovuta a bassi tassi di interesse e volatilità dei mercati. Valutato che – conclude l’istituto economico – non vi sarebbero aumenti dei prezzi di vendita sganciati dalla crescita del costo degli affitti, né un boom per la concessione di crediti bancari, i timori che anche in Germania si possa sviluppare una bolla speculativa sarebbero del tutto ingiustificati.
In Germania non vi sarebbe alcun segnale in grado di far emergere il pericolo di una bolla immobiliare, poiché i prezzi delle proprietà abitative e i canoni di locazione si muovono in linea con i fondamentali economici.
Ad affermarlo è l’agenzia di rating Fitch (una delle più importanti del mondo insieme a Moody’s e Standard & Poor’s), secondo cui solamente “nelle aree metropolitane, in particolare Berlino e Monaco, gli aumenti dei prezzi hanno superato i fondamentali, come la relativa stabilità economica della Germania, la migrazione netta e la bassa attività nel comparto delle costruzioni”.
Nonostante tali segnali rassicuranti, l’agenzia di rating non sembra fidarsi più di tanto del mercato immobiliare tedesco, consigliando un atteggiamento che nei suoi confronti non può che essere “prudente, dato che gli sviluppi in altri Paesi sono stati ritenuti a livelli non pericolosi prima che fosse dimostrato il contrario”.
Ancora, secondo Fitch i prezzi degli immobili ad uso residenziale in Germania cresceranno ancora nel breve-medio termine, con una solida domanda da parte degli investitori. In questo modo, conclude infine l’agenzia di rating, “i valori dei collaterali delle banche tedesche aumenteranno nel lungo periodo, se il gap tra indicatori economici e livelli dei prezzi dovesse salire”.
Fonte: casaemutui.net