La Guardia di finanza indaga sull’ultima frontiera della truffa. Stavolta hanno alzato il tiro. Non vendono patacche spacciandole per orologi d’oro. Firmano preliminari di vendita di appartamenti e incassano migliaia di euro. Finora i casi accertati sono quattro, forse cinque, e tutti in via Ausonia, una delle zone residenziali della città. E ci sono sempre degli anziani di mezzo.Come ricostruiscono gli investigatori, tutto inizia due anni fa. Quando ad una coppia di anziani notificano un accertamento sul pagamento della Tarsu, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti che si paga in base ai metri quadrati della casa. Il Comune chiede ai proprietari di produrre le planimetrie catastali dell’appartamento. All’ufficio del Catasto la risposta è semplice: le planimetria non si trovano. Bisogna aspettare che una società finisca di trasferire i documenti cartacei in formato digitale. E poi a che titolo i due anziani chiedono una visura per un immobile di cui non sono più proprietari? La casa risulta venduta nel 1988. Nella visura spunta pure che il trasferimento di proprietà è avvenuto con un “regolare” rogito. I proprietari vanno alla Conservatoria dei registri immobiliari e scoprono il falso. La casa è ancora loro. Stessa cosa dal notaio: il numero con cui è stato registrato il rogito non esiste. E gli anziani tira un sospiro di sollievo.
Non è andata così per gli acquirenti truffati. Hanno sborsato settanta mila euro al preliminare di vendita. I documenti sembravano a posto. Certo, c’era l’inconveniente di acquistare una casa sulla carta, senza neppure visitarla. Ma si poteva anche superare l’ostacolo visto l’imperdibile affare: 200 metri quadrati a 130 mila euro. Una cifra di gran lunga inferiore al mercato immobiliare della zona. Poi, però quel tira e molla infinito sulla fissazione della data per l’atto definitivo. Le acquirenti, si tratta di due donne, capiscono di essere state raggirate. Contattano di nuovo la persona che si era spacciata come mediatore dell’affare. L’uomo risponde, ammette che è sorto qualche problema e si dice pronto a proporre altri affari in altre zone della città: da viale Strasburgo all’Addaura.
Quindi, fa perdere le sue tracce, lasciando inquietanti ipotesi sul piatto. Quante altre case ha “venduto” in questi mesi? Su quali connivenze avrebbe potuto contare negli uffici comunali? E soprattutto, quanta gente non sa che le proprie case al catasto risultano vendute venti o trent’anni fa? Se si trattasse di anziani senza eredi nessuno, in un giorno lontano, potrebbe presentarsi per avanzare legittime richieste. O forse sì, qualcuno si presenterebbe: i fantomatici neo proprietari che hanno comprato casa all’insaputa di tutti, persino dei venditori e legittimi proprietari.
Fonte: canicattiweb.com