3 Dicembre 2024

patrimoniale-500x290Il segretario del Pd ha lanciato l’idea di introdurre una patrimoniale sulle grandi ricchezze immobiliari per alleggerire l’Imu sulle famiglie meno abbienti. Si applicherebbe agli individui o alle famiglie? Per valori catastali o di mercato dell’immobile è perchè la differenza cambia e non di poco, scopriremo che ci sono più ricchi di quello che sembra ( anche quelli che sghignazzano a questo punto del nostro articolo ora… tremano)?Tutto ciò non si capisce e tutto quello che non si capisce è pericoloso

La proposta è ancora molto vaga, ma sembra di capire che il segretario del Pd abbia in mente un’imposta ordinaria (cioè, non “una tantum”) più elevata sul patrimonio immobiliare al di sopra di una certa soglia di valore (si parla di 1,5 milioni di euro)

Ma su che base, valore reale o catastale 🙄 ?

Non dimentichiamoci che è vent’anni che paghiamo (Imposta Straordinaria sugli Immobili), trasformata e consolidata l’anno seguente ( poiché in Italia nulla è più stabile di ciò che è provvisorio) in I.C.I., Imposta Comunale sugli Immobili.
La geniale idea venne al governo presieduto allora da Giuliano Amato.

Era necessaria per salvarci le chiappe dal baratro
il vero problema sono le imposte catastali…

Se vogliamo veramente risollevare le sorti di questo Paese, la riforma del sistema di valutazione delle rendite catastali deve essere la prima è si perchè non ci possono essere delle valutazioni corrette
Ma vi rendete conto che: il Nuovo Catasto Edilizio Urbano, così come lo vediamo oggi, nasce nel lontano 1939, per l’esattezza con il Regio Decreto Legge 13 aprile 1939, n. 652.

Tutte le varie revisioni successive hanno agito soltanto sulle tariffe e non sui parametri di calcolo della rendita, che è rimasto quello originario.

Capite che un tale meccanismo, nato 73 anni fa (in presenza di realtà socio-economico-demografiche del tutto diverse), non può più essere applicato all’attualità.
altrimenti la parola equità rimarrà un termine senza senso evocato da chi ha tutto l’interesse a lasciare le cose come sono.
Certe volte mi domando come sia possibile che molti ministri e tecnici di governo abbiano insegnato nelle università… e subito dopo rabbrividisco al pensiero che molti di loro creano il futuro dei nostri manager 🙄

Ma in tanto il mercato immobiliare è in forte calo
Come sosteniamo da tanto tempo, la crisi immobiliare sta colpendo duramente il mercato in Italia e tutto il settore che ne deriva. Il primo responsabile è la contrazione del credito dove vede una discesa fortissima dei mutui, mercato ancora in picchiata: -41,2%

Allo stesso tempo si riduce (-23%) il settore delle compravendite immobiliari. Nel secondo trimestre 2012, stipulati 69.830 finanziamenti.

Restano dolenti le note relative ai prestiti delle banche ai privati. In particolare, secondo l’ultima rilevazione
dell’Istat, nel secondo trimestre 2012 i mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare registrano una caduta annua del 41,2%.
Nel dettaglio, spiega l’Istituto di statistica, nel secondo trimestre 2012 sono stati stipulati 69.830 mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni garantiti da costituzione di ipoteca immobiliare: 67.063 sono stati contratti verso banche e 2.767 verso altri soggetti diversi dalle banche. source
Inoltre, l’Istat, sottolinea, come nessuna ripartizione territoriale sia stata risparmiata da cali: e se le variazioni tendenziali osservate nel Nord-ovest (-38,6%) e al Centro (-36,0%) non raggiungono lo spartiacque nazionale (-41,2%), il Sud (-44,8%) e ancor più marcatamente le Isole (-58,3%) fanno ancora peggio.
Sempre a livello territoriale sono gli archivi notarili distrettuali con sede nei centri minori (-42,7%) a registrare la variazione tendenziale negativa più marcata, leggermente più contenuta negli archivi con sede nelle città metropolitane (-39,1%).
Alla fine del 2011 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a circa 8.619 miliardi di euro, corrispondenti a poco più di 140 mila euro pro capite e 350mila euro in media per famiglia. Il calo, in termini reali, è stato del 3,4% rispetto al 2010 e del 5,8% rispetto al 2007 (quando l’aggregato ha raggiunto il suo massimo valore).

La crisi continua a erodere la ricchezza netta delle famiglie italiane che nel 2011 ha subito un calo dello 0,7% a prezzi correnti e del 3,4% in termini reali. Nel dettaglio, alla fine dell’anno scorso il dato aggregato era pari a circa 8.619 miliardi di euro, corrispondenti a poco piu’ di 140 mila euro pro capite e 350 mila euro in media per famiglia, tornando piu’ o meno sui livelli di fine anni Novanta sempre più in basso insomma.

 

Fonte: http://finanzanostop.finanza.com

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *