La grave crisi che sta scuotendo il mercato immobiliare con il crollo delle compravendite immobiliari sta creando forti ripercussioni nell’attività degli agenti immobiliari che hanno visto nell’ultimo anno ridursi ulteriormente i fatturati. Non è facile proporre loro una strada da seguire, soprattutto, è impossibile fare delle previsioni.Purtroppo la crisi non è solo del mercato della casa ma più generale dell’economia. Non solo italiana ma internazionale. In questi casi i fattori che determinano la contrazione di un mercato sono piuttosto ramificati e complessi: certo vi è il tema della scarsità in volume e, in percentuale, sul valore del bene dei finanziamenti di mutuo, vi è una situazione sempre più debole della stabilità delle imprese e, quindi della garanzia dei posti di lavoro, vi sono le resistenze di chi vende casa ad accettare sostanziosi sconti sul prezzo di vendita (il famoso repricing), vi è infine una percezione, da parte dei compratori, a differire la data di acquisto sperando che le quotazioni scendano ulteriormente. Infine, non da ultima, la paura della fiscalità che si è abbattuta sulla casa e che ogni tanto viene nuovamente tirata in ballo con la proposta di una nuova patrimoniale.
Eppure dietro tutta questa negatività vi sono alcune cose da non dimenticare: 1. Che dalla crisi si uscirà perché il mercato immobiliare è ciclico 2. Che l’investimento immobiliare ha sempre tutelato il risparmio delle famiglie e continuerà a farlo perché basato su fondamentali corretti.
Inoltre la legge sul consumo dei suoli fungerà da valorizzatore delle aree edificate, visto che altre da edificare non ce ne saranno più. Certo sarà importante che i proprietari degli immobili non si sentano immuni da iniziative di valorizzazione e riqualificazione del loro patrimonio. I prezzi saliranno solo gli immobili verranno sottoposti ad una revisione 8 per prima di tipo energetico9, ma poi anche nei servizi, nelle finiture, nella qualità intrinseca ed estetica del bene. Per questo chi ha una casa dovrà investirci per rimetterla in forma. Ma saranno soldi spesi bene che renderanno il valore complessivo della casa più elevato nel tempo. Così come, al contrario, nessun investimento equivarrà a rendere invendibile l’immobile.
Come è noto il mercato residenziale si divide in due tipologie: il nuovo e l’usato. Detto dell’usato che, appunto, va valorizzato ed efficientato, il problema del nuovo è legato alla capacità dei costruttori di portare a termine le iniziative in sviluppo (i cantieri aperti). Molte di queste operazioni sono ferme per mancanza di sostegno finanziario da parte del sistema bancario e per la difficoltà a vendere appartamenti non finiti alle famiglie. Un collo di bottiglia da cui non si esce se non facendo tutti un passo indietro: i costruttori abbassando il prezzo degli immobili non finiti per vendere di più, le banche sostenendo con questi primi ricavi l’imprenditore a finire la sua realizzazione, il privato fidandosi della bontà dell’operazione.
E’ chiaro che tutto questo necessita di una regia forte da parte di un soggetto che sia terzo a tutte le parti in causa. Servono dei veri esperti nel gestire queste situazioni delicate ma non impossibili. Forse gli agenti immobiliari, almeno i più esperti e apprezzati, possono dare una mano scoprendo così un lato nuovo e importante della propria professione di mediatori: non più tra chi vende e chi compra ma tra una pluralità di soggetti che comunque vedono nel mediatori un punto di riferimento comune.
Fonte: quotidianocasa.it