Il rapporto tra le agenzie immobiliari e i consumatori non è mai stato dei più semplici: una chiara conferma in tal senso è giunta dall’ultima indagine condotta dall’associazione Altroconsumo, secondo cui le principali difficoltà consistono nell’insoddisfazione che viene espressa dai cittadini italiani al momento dell’acquisto di una abitazione, visto che non sono poche le carenze denunciate. Quali sono i dati più significativi di questa inchiesta così interessante?Anzitutto, fra i 1.500 consumatori che hanno provveduto ad acquistare, vendere o affittare casa, ben il 24% di essi non hanno ricevuto alcuna fattura per quanto pagato all’agenzia immobiliare, una mancanza davvero clamorosa. In aggiunta, il 16% di questo campione ha dichiarato solamente una parte di quanto effettivamente pagato. Tali testimonianze sono preziose per capire che direzione ha intrapreso il real estate nel nostro paese.
Come ha spiegato la stessa Altroconsumo, il mercato immobiliare è incerto per antonomasia, dunque per lo meno ci si attendeva maggiore trasparenza e professionalità. Le problematiche da risolvere, al contrario, sono molte. Ben sette intervistati su dieci che hanno comprato tramite l’agenzia stessa si sono detti insoddisfatti della commissione pagata, vale a dire il 3% del prezzo di vendita, ragione per cui in futuro si rinuncerà a questa onerosa intermediazione.
Spesso però le agenzie sono fondamentali e dunque l’impegno deve venire proprio da queste ultime per risolvere la situazione. Vi sono molte criticità da eliminare: in particolare, i consumatori hanno segnalato quelle relative alla negoziazione del prezzo (52% di insoddisfatti), la presentazione dei documenti sull’immobile (44%), il mancato apprezzamento per l’assistenza nella fase contrattuale (42%), senza dimenticare, allo stesso tempo, la soddisfazione per la gestione delle visite agli edifici (62%).
A soli tre mesi dalla fine di uno degli anni orribili di questa crisi, sembra profilarsi un 2013 meno affannoso, proprio a dispetto di tutte le nuvole fosche che le cassandre indicano, prima fra tutte l’esito delle elezioni politiche.
Stando all’ultima rilevazione dell’indice di fiducia dei risparmiatori, ad opera del periodico Soldi Sette che fa capo all’associazione Altroconsumo (oltre 300mila iscritti), il 36% dei risparmiatori consultati intravede un miglioramento della situazione finanziaria della propria famiglia nel corso del prossimo anno.
Tre mesi fa gli ottimisti erano solo il 24%. Stabile al 26% la fetta di coloro che si attendono che le cose non vadano né meglio, né peggio.L’indice è così risalito dagli 82 punti di giugno ai 97,5 attuali riavvicinandosi alla soglia di 100 che fa da spartiacque tra pessimismo (da 0 a 99) e speranza (da 101 a 200). La crisi morde ancora ma inizia a serpeggiare più ottimismo nei confronti del futuro. A piccole dosi, ma c’è.
Moderato ottimismo anche nei sottoindici: sale in generale la voglia di investire (da 106,2 a 107) e in particolare quella di puntare sulle azioni (indice da 95 a 102), attività più rischiose di obbligazioni (indice da 103,5 a 103,2) e immobiliare (indice da 102 a 100,2).
Segnali significativi, quanto meno incoraggianti. Naturalmente non c’è da farsi illusioni, tuttavia uno spiraglio sembra aprirsi.
Fonte: iljournal.it