Sembra ormai trascorso il periodo d’oro della crescita economica cinese.
Sebbene il 2012 sia iniziato in crescita per il gigante asiatico, ormai tutti gli organismi internazionali sono concordi nel dire che il benessere è solo apparente e che è in atto una frusca frenata della crescita economica e la crisi potrebbe riguardare soprattutto il settore immobiliare, ormai, una bolla appunto di scoppiare.
L’allarme è venuto dal New York Times, dopo un quinquiennio di frenesia immobiliare, sembra proprio che la febbre del mercato sia giunta alla fine. Gli indicatori ufficiali di Pechino dimostrano che i prezzi delle case stanno cadendo in oltre la metà dei 70 capoluoghi dove vengono fatte le rivelazioni. Due rapporti quasi simultanei dello Standard & Poor’s e di Moody’s prevedono una catena di fallimenti per i costruttori edili cinesi.
Così come accadde in America, anche in Cina, la bolla immobiliare cinese è stata provocata da un eccessiva facilità di accesso al credito. Anche se con due importanti differenze.
La prima dipende dalla propensione al risparmio delle famiglie cinesi, certamente maggiore rispetto alle famgilie americane. La seconda, dalla natura del sistema bancario del paese asiatico ancora controllato dallo stato che è intervenuto -e continua a intervenire- per aiutare i settori in difficoltà. Ma che in questo modo, ritarda una resa dei conti che è al punto di arrivare.
Fonte: idealista.it