Dario Franceschini boccia senza appello il piano straordinario del governo per l’edilizia, sostenendo che avrà come unico risultato quello di «cementificare» il Paese. E la reazione della maggioranza non si fa attendere, con il portavoce del premier Paolo Bonaiuti che accusa il leader del Partito Democratico di trascinare l’opposizione sulle posizioni della «sinistra del “no”».
E mentre maggioranza e opposizione si scontrano sul tema, dall’Udc arriva un’apertura, pur se cauta, all’i dea del governo. Franceschini riconosce l’esigenza di far ripartire l’economia ed in particolare il settore dell’edilizia, ma aggiunge che il piano annunciato dal governo «è assolutamente uno sbaglio», perché è «una specie di cementificazione dell’Italia» ed è anche «un po’ campato sulla luna». C’è bisogno assolutamente di far ripartire l’economia – afferma il segretario del Pd – Franceschini – e le imprese nel settore dell’edilizia. Gli artigiani non lavorano più e quindi tutto ciò che mette in moto questo va bene. Ma il piano per l’edilizia è assolutamente uno sbaglio. E’ una specie di cementificazione dell’Italia e anche campata un po’ sulla luna».
«Il presidente del Consiglio ha detto – ricorda Franceschini – che chi ha una villa potrà aggiungere uno o due stanze, dando il senso di come lui immagina vivano gli italiani. Gli italiani vivono al secondo, al terzo piano di un condominio, in case bellissime nel centro storico. Vorrei che spiegasse loro dove lo ampliano questo 20 per cento. Sul pianerottolo? Nell’ingresso?». Per Franceschini, poi, «il rischio cementificazione è pericolosissimo soprattutto in Italia, perchè nella globalizzazione ogni Paese deve investire in quello che ha e ciò che ci rende unici è l’Italia stessa, il paesaggio, il centro storico. Rovinare il nostro territorio è come se un Paese arabo bruciasse il petrolio. Non possiamo rovinare ciò che ci rende unici». Ancora più esplicita la bocciatura che arriva da Claudio Martini. Il presidente della Toscana sostiene che «il piano annunciato dal governo è un condono preventivo e camuffato, che favorisce solo chi è proprietario ed ha la possibilità di fare ampliamenti al di fuori di ogni regola: è una iniziativa che produce solo danni e non aiuta chi ha bisogno di una casa, penso alle giovani coppie e agli anziani». Per Martini, quello che serve è un piano casa.
«Anche le assicurazioni date contro una crescita dell’abusivismo sono ridicole. E’ bene che si sappia – ha aggiunto Martini – che per i piccoli abusi dettati da esigenze reali esistono già normative regionali di sanatoria. Non c’è quindi alcun bisogno di nuove deregulation. Ciò che serve al Paese è un piano nazionale per la casa. Per questo occorre aprire un tavolo tra governo e regioni per definire contenuti, obiettivi e risorse. Le Regioni sono pronte a contribuire e a lavorare per questo obiettivo». Sulla stessa lunghezza d’onda gli altri governatori del centrosinistra – a partire dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani – che, dopo aver ribadito la contrarietà al provvedimento, sottolineano che è necessario ristabilire un metodo più corretto, ripartendo da un più corretto rapporto istituzionale con le stesse autonomie locali. Peraltro il provvedimento legislativo dovrebbe essere discusso in conferenza Stato-Regioni solo dopo l’a pprovazione in consiglio dei ministri, venerdì prossimo.
«La cosa più saggia da fare ora – ha spiegato la presidente della regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, che è coordinatrice per le regioni proprio per le questioni della casa – è quella di fermare tutto e avviare una seria discussione tra governo, regioni e autonomie locali». All’alt di Franceschini e dei governatori del centrosinistra replica il portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti: «Eravamo sicuri che Franceschini non avrebbe capito l’utilità del piano casa per il rilancio dell’economia. Ma che ripescasse le vecchie parole della sinistra del no, questo ci sembra un po’ troppo anche per lui», attacca Bonaiuti. Il progetto del governo continua a essere fortemente criticato dall’intera opposizione. «E’ una liberalizzazione della speculazione e dell’abusivismo edilizi; è peggio ancora dei condoni, in quanto è a costo zero», afferma Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista. Cauta, invece, la posizione dell’Udc. «Non siamo pregiudizialmente contrari, ma vogliamo essere sicuri che non scateni una nuova ondata di abusivismo», osserva il leader dei centristi, Pier Ferdinando Casini. Ecco perchè, aggiunge, l’Udc intende «approfondire con il governo i contenuti tecnici del provvedimento».
Fonte:IlTirreno