24 Novembre 2024

Una manovra da un miliardo di sterline per offrire una boccata di ossigeno alle famiglie strette dalla morsa del carovita e per incoraggiare il mercato immobiliare: il governo britannico ha illustrato oggi il pacchetto di misure preannunciato dal primo ministro Gordon Brown nelle settimane scorse.

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Provvedimento che nelle intenzioni del premier vuole essere anche un’iniezione di fiducia per gli elettori e una cartina di tornasole per la sua leadership, minacciata dai fuochi incrociati e dai mal di pancia del partito laburista.I punti chiave della manovra prevedono l’esenzione del pagamento della “stamp duty”, un’imposta sull’acquisto di case con prezzo inferiore alle 175mila sterline, provvedimento che riguarderà circa metà di tutte le transazioni immobiliari. Brown ha inoltre annunciato aiuti a favore delle famiglie a basso reddito che si trovano in difficoltà nel pagamento di mutui: vi avranno accesso i nuclei familiari con redditi inferiori alle 60.000 sterline annue, circa 73.000 euro.
Un nuovo sistema di “salvataggio” dei mutui permetterà ai proprietari di vendere le loro case – estinguendo così le rate – ad un ente o un’associazione a cui dovrebbero poi versare un canone d’affitto vantaggioso. Prevista anche la “shared ownership” (proprietà condivisa)- per cui autorità e associazioni potranno comprare una partecipazione della proprietà – e la “shared equity” (quota condivisa)- in base alla quale tali enti potranno erogare un finanziamento per ridurre il pagamento delle rate. Per gli acquisti delle prime case, i cittadini con un reddito annuale inferiore alle 60mila sterline annue potranno accedere allo schema “HomeBuy Direct” che eroga finanziamenti fino al 30 per cento del valore di un immobile.
Si tratta di provvedimenti sostanziosi mirati ad arginare gli effetti del credit crunch e del crollo del mercato immobiliare da mesi in fortissima correzione al ribasso. Ma la manovra rappresenta anche l’occasione per mettere a tacere le voci sempre più insistenti di un rimpasto autunnale, dopo le dichiarazioni del cancelliere allo scacchiere Alistair Darling – secondo cui il Paese è alle prese con la peggior crisi in 60 anni- che avevano creato subbuglio tra gli uffici di Downing Street, innescando il toto-rimpasto.
Brown ha affidato ad un volto giovane del suo esecutivo il compito di gettare acqua sul fuoco: all’emittente Itv oggi il ministro per l’istruzione Ed Balls ha dichiarato: “Non mi risulta ci sia alcun piano per un cambio di poltrona alle finanze”. Poi a Channel 4 Balls ha arginato le presunte ambizioni del suo collega e coetaneo David Miliband, ministro degli Esteri, che in un articolo sul The Guardian un mese fa sembrava guardare con avidità al numero 10 di Downing Street: “Lo conosco da molti anni; è un uomo assennato, razionale, e coerente. Sono assolutamente certo che il suo obiettivo non era mirare alla leadership” scrive The Independent, citando l’intervento di Balls.
In uno scenario nefasto minacciato da dati economici impietosi, sondaggi che danno il governo ai minimi storici, in perenne affanno dietro ai Tories, e le presunte aspirazioni “golpiste” degli alleati, l’intervento varato dal governo viene considerato da molti come l’ultima chance del premier. Prossima tappa il congresso del partito, che si apre il 20 settembre. Un appuntamento che l’anno scorso sancì il trionfo di Brown nei primi mesi della sua leadership e che quest’anno rischia di segnare la sua debacle. (Apcom)

Fonte: Ilsole24ore

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