14 Novembre 2024

Sette caseggiati riadattati per ospitare i membri di un’associazione religiosa, “I ricostruttori di San Venerio”, hanno fatto finire nei guai i rappresentanti legali dell’associazione e il parroco di Maissana: non hanno chiesto il permesso per edificare quelle costruzioni, costruite non solo in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico ma anche in un punto particolarmente a rischio dal punto di vista sismico e idrogeologico.

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La vicenda è stata scoperta dai carabinieri di Varese Ligure che, oltre al sacerdote e al presidente dell’associazione spirituale, hanno denunciato alla magistratura spezzina per concorso in abuso edilizio una terza persona: il direttore dei lavori. Tutto ha preso il via alcune settimane fa, quando “I ricostruttori nella preghiera”, un movimento approvato dal vescovo della Spezia nel 1993 e che conta migliaia di affiliati ha deciso di ristrutturare la parrocchia di Maissana. Forti della loro trentennale esperienza i “Ricostruttori” che nello spezzino hanno una delle sedi nella millenaria chiesa di San Venerio, si sono dati da fare, materialmente, a forza di braccia. Soltanto che si sono dimenticati di chiedere le autorizzazioni. Nel caso in specie, la concessione edilizia. I carabinieri hanno così denunciato per abusivismo edilizio T.T., 45 anni, parroco di Maissana, in quanto esecutore materiale dei lavori edili. E poi C.E., 65 anni, torinese, residente a Novara, presidente e responsabile dell’associazione religiosa, oltre a M.B., 40 anni, geometra, nato a Sestri Levante ma residente a varese Ligure, direttore e progettista dei lavori.

Fonte:Teleriviera

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