La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime le cosiddette ‘tasse sul lusso’ introdotte dalla Sardegna con le leggi regionali del 2006 e del 2007.
La bocciatura riguarda però solo le imposte regionali per chi non risiede nell’isola e possiede una seconda casa per uso turistico e quelle per le plusvalenze sulle compravendite di tali case.
Le altre questioni sono state dichiarate in parte non fondate, mentre in altra parte la Consulta ha investito del caso la Corte di giustizia europea. Al momento non sono state rese note le motivazioni della sentenza.
In particolare, la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di illegittimità costituzionale riguardanti l’imposta di soggiorno prevista dall’articolo 5 della legge regionale n.2 del 2007 e l’imposta regionale sullo scalo turistico degli aeromobili e delle unità da diporto, prevista dall’articolo 4 della stessa legge.
Per quest’ultima imposta, “la pronuncia di non fondatezza – sottolinea la Consulta – non riguarda nè l’ipotesi di scalo effettuato da unità di diporto esecitate a fini di lucro nè le ipotesi di scalo effettuato da aeromobili che svolgono operazioni di ‘aviazione generale di affari'”, ossia operazioni di trasporto di persone compiute senza remunerazione per motivi attinenti all’attività di impresa. Su queste due ipotesi, infatti, la Corte ha sospeso il giudizio ed ha chiesto alla Corte di giustizia europea di pronunciarsi in via pregiudiziale sulla compatibilità dell’imposta con le norme del Trattato CE.
E’ la prima volta che la Consulta effettua il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia europea, ai sensi dell’articolo 234 del Trattato.
A sollevare dubbi sulla legittimità delle norme regionali, varate dalla Giunta guidata da Renato Soru ed inserite nella legge finanziaria 2006 e 2007, era stata la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Proprio ieri mattina si era svolta a Palazzo della Consulta l’udienza pubblica sul ricorso del Governo.
Fonte: La Repubblica