Tempi duri per chi aveva scommesso sui box come oggetto di investimento dai rendimenti sicuri e in continua ascesa. I prezzi, raddoppiati in meno di tre anni in quasi tutti i maggiori capoluoghi italiani, sembrano ormai aver toccato i livelli massimi.
Con punte medie di 110mila euro nelle zone più prestigiose di Roma e Milano, secondo le rilevazioni di Scenari Immobiliari e addirittura con singoli picchi che – a quanto pare – vanno anche più in là (130mila euro nel cuore di Napoli, secondo i dati che sono stati diffusi da Ubh e Tecnocasa).
«Ormai non si tratta più di un investimento conveniente – commenta Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – a meno che non sia per uso diretto, perché è difficile che nel lungo periodo le quotazioni possano mantenersi su questi valori».
E, visti i costi di acquisto e di locazione raggiunti, neppure chi cerca un box per uso personale sembra passarsela meglio. I canoni d’affitto, infatti, oscillano in media tra i 2mila e i 3mila euro l’anno nelle zone centrali delle città principali, con “record” di 7mila euro a Roma e Milano e circa 6mila a Firenze e Venezia.
Quanto ai valori di compravendita, bisogna distinguere tra centro e periferia, dato che la forbice è molto ampia: un garage nel cuore della capitale o del capoluogo meneghino, per esempio, può costare fino a tre volte di più che nei quartieri della corona cittadina. Cifre elevate si registrano anche nei centri di Firenze (90mila euro per un box in centro), Venezia-Mestre (85mila), Bologna e Verona (80mila), dove un riparo coperto per la propria auto è ormai un lusso.
In queste città, come negli altri maggiori comuni italiani, il mercato si è mantenuto molto dinamico anche nell’ultimo anno – sia pure in presenza di un contesto di generale debolezza se non di recessione del comparto immobiliare – con prezzi in aumento in media tra il 2 e il 3%, a causa soprattutto di un’offerta ancora inadeguata alla domanda.
Stabili o in leggero calo i rendimenti, attorno al 6%, nonostante la sostanziale stabilità dei canoni da un paio di anni a questa parte. Tuttavia, secondo Luca Dondi, analista di Nomisma, «il raffreddamento congiunturale in atto e le quotazioni raggiunte hanno ridotto l’appetibilità del segmento, limitando le prospettive di rivalutazione di breve periodo; pertanto un interesse speculativo su tale nicchia costituirebbe oggi un azzardo».
Di diverso avviso appare Guido Lodigiani, responsabile dell’ufficio studi Gabetti: «Ci troviamo di fronte – afferma – a un investimento semplice che richiede costi iniziali limitati e garantisce rendimenti superiori a quelli del residenziale, senza averne le problematiche. Presenta però maggiore incertezza, dato che maggiore è il rischio di un surplus nell’offerta».
Chi vuole investire in un box deve infatti prestare attenzione alle politiche municipali sul traffico nei quartieri in cui intende acquistare (presenza o progetti di zone a traffico limitato, strisce gialle, parcheggi pubblici eccetera). Meglio dunque investire in zone più “stabili”, già consolidate dal punto di vista dell’offerta, come i quartieri nuovi o periferici delle città. E meglio anche diversificare, quindi comprare (per la stessa cifra) due o tre box in periferia piuttosto che uno solo in centro, in modo da cercare di limitare la possibilità di brutte sorprese.
Il settore offre opportunità di investimenti remunerativi anche secondo Alessandro Ghisolfi, responsabile dell’ufficio studi Ubh: «La maggior parte delle persone che acquista un box – afferma però – lo fa per uso diretto. La tipologia più richiesta è il box singolo con metrature tra i 13 e i 15 metri quadrati».
Chi cerca per uso personale, secondo i dati raccolti da Tecnocasa, preferisce ricoveri al piano terra rispetto a quelli seminterrati e con una disposizione in larghezza piuttosto che in lunghezza. Sono favoriti gli spazi in cui ci sia la possibilità di realizzare un soppalco da usare come deposito di materiale, con un ingresso basculante e possibilmente con la presenza di un punto-luce.
Chi decide di acquistare uno spazio coperto per riaffittarlo, aggiunge Guido Lodigiani, dovrebbe cercare di abbinarlo a un appartamento, soprattutto nei quartieri di prestigio, i cui residenti cercano sempre un posto per parcheggiare l’auto vicino a casa. Infine, sia chi compra per sé sia chi compra per affittare dovrebbe fare attenzione alle dimensioni dello spazio: l’ideale è che sia in grado di ospitare un’auto anche di grande volume e magari qualche bicicletta.
Fonte: Casa24